Digital First! E se fosse un grande errore per l’industria dei media?

Può darsi che l’intera industria dei giornali composta da editori, redattori, giornalisti, abbia fatto un grande errore riutilizzando ed estendendo i suoi contenuti sul web.

Che cosa sarebbe successo se questa industria fosse rimasta ancorata alle edizioni cartacee che sono tuttora il suo punto di forza, il mezzo ancora prediletto dalla stragrande maggioranza dei suoi lettori, la fonte della maggior parte dei ricavi pubblicitari e degli abbonamenti, invece di inseguire la chimera dell’on-line?

Questo, in sintesi, l’interrogativo provocatorio e le supposizioni che propone Jack Shafer su politico.com in un articolo pubblicato ieri 17 ottobre 2016, dopo essersi letto un saggio universitario: Reality CheckMultiplatform newspaper readership in the United States, 2007–2015, firmato da due ricercatori Hsiang Iris Chyi e Ori Tenenboim, della School of Journalism, The University of Texas at Austin.

Le conclusioni a cui arrivano i due ricercatori universitari, che hanno studiato e analizzato i dati di lettura e il comportamento dei lettori relativi a 51 quotidiani statunitensi dal 2007 al 2015, indicano che la carta stampata (apparentemente morente) continua ad essere il veicolo per raggiungere molti più lettori rispetto ai prodotti digitali (apparentemente promettenti).

Questi risultati – concludono i due ricercatori – sollevano domande sulla strategia adottata dai giornali statunitensi che è tutta orientata sulla tecnologia e richiedono un riesame critico di ipotesi incontrollate sul futuro dei giornali.

Se vogliamo fare dei parallelismi con casa nostra possiamo leggerci “La Situazione del Gruppo 24 Ore Dati alla Mano” scritta da Lelio Simi il 6 ottobre su datamediahub.it, dove si sottolinea come gli investimenti sul digitale non hanno prodotto gli effetti desiderati.


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Commenti

2 risposte a “Digital First! E se fosse un grande errore per l’industria dei media?”

  1. Avatar Renato Gelforte

    Per dovere di cronaca, anche Fortune ha commentato le supposizioni a cui è giunto Jack Shafer, concludendo che [gli editori tradizionali] “sarebbero morti comunque” http://fortune.com/2016/10/18/print-is-dead/

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