Gli “influencer”! Il grande tormentone del momento.

A social media executive is frustrated with influencers.

Sorgente: Confessions of a social media exec on influencer marketing: ‘We threw too much money at them’ – Digiday

Digiday.com ha raccolto le confessioni di un manager di social media e le ha pubblicate nell’articolo che vi ho proposto qui sopra. In sintesi si esprime il rimpianto di aver buttato via del denaro nel rincorrere ‘sto fenomeno degli “influencer” e nel aver raccolto poco o niente.

Influencer è la grande parola d’ordine del momento. Un intero ecosistema si è evoluto attorno a queste stars dei social media, ma si iniziano a vedere le crepe nelle fondamenta. Il rapporto tra i marchi, le agenzie e gli “influencer” è iniziato a farsi spigoloso e i rapporti si sono inaciditi.” Così lo incipit dell’articolo.

Leggerlo fino in fondo e leggere anche i commenti, è utile, serve a riconsiderare – per chi non l’avesse ancora fatto – il fenomeno dei like e dei follower che in molti casi si è rivelato solo aria fritta e non serve proprio un bel niente ai brand e ai marchi.

Se da un lato la “confessione” ridimensiona il ruolo degli influencer, dall’altro fotografa una realtà che è cresciuta a dismisura attorno a loro sottraendo le risorse che prima confluivano nella filiera della pubblicità tradizionale.

Sapere di come siano decisi gli investimenti e di come siano scelti gli influencer in base ai suggerimenti dei figlioletti dei CEO, non ci scandalizza più di tanto, così come sapere che le trattative per decidere i costi e le retribuzioni siano paragonabili a quelle fatte in un qualunque suq nordafricano per l’acquisto di spezie o cammelli.

È cambiato il mondo? No! è rimasto quello di sempre, sono semplicemente cambiati gli attori.


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