La fine dei periodici su tablet ha una data precisa: 1 febbraio 2016

Ieri si sarà svolta la cerimonia del premio Ellies, ma niente premi per le versioni digitali delle riviste su tablet.

Infatti, lo scorso gennaio, l’American Society of Magazine Editors, l’organizzazione che amministra il premio per le migliori riviste nazionali americane (noto con la sigla Ellies), ha deciso di ritirare dai premi la categoria “tablet”.

Il che viene visto da molti, come una chiara ammissione del fallimento del tablet come mezzo di distribuzione innovativo dell’informazione giornalistica.

Tra le tante ragioni: il prevalere sempre più indiscusso del telefonino come mezzo preferito per ottenere le informazioni e la mancanza di un modello innovativo vincente sia per i contenuti e sia per raccogliere la pubblicità.

Come del resto succede anche nel nostro paese, gli organi preposti al controllo della diffusione delle copie cartacee e delle copie digitali, dettano una serie di regole che limitano la modalità con cui si crea la copia digitale, imponendo che abbia tutti gli stessi contenuti della copia cartacea.

Tutto ciò si traduce in quello che io ho sempre definito “scimmiottatura” del cartaceo da parte del digitale.

Augurandosi che nelle versioni digitali venissero introdotti elementi innovativi, l’ASME, nel 2015, aveva suggerito che le versioni digitali delle riviste non dovessero necessariamente duplicare la frequenza e i contenuti della versione cartacea, ma alla fine ha prevalso la logica ereditata dai vecchi modelli di business dettati dalla pubblicità che tiene molto in considerazione il numero di copie diffuse certificate dagli enti riconosciuti (in Italia questo lavoro è svolto da ADS).

If 2016 is to be the year that tablet magazines die, the cause of death will be recorded as ‘Trauma consistent with head banged repeatedly against brick wall.’

Sorgente: 2016 is not the year tablet magazines get to die


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