La prima pagina nell’era dei social è davvero morta?

Con l’avvento dei social network e con il dilagare dell’uso di Google, la home page dei giornali online è diventata sempre più irrilevante.
Sempre meno persone, quando usano il loro pc o il loro telefonino o il loro tablet, vanno a vedere la prima pagina del loro quotidiano preferito.
Tutti preferiscono cercare con Google, oppure vanno a vedersi il loro social network preferito, oppure si leggono la posta elettronica: newsletter, feed rss, aggregatori eccetera.
Per i giornali online diventa quindi sempre più importante farsi trovare (Seo) e diffondere il più possibile link tramite i social network e la posta elettronica.
Questo scenario ha portato molti analisti del web a decretare la morte delle home page già da un paio di anni.
Tuttavia, leggo oggi un articolo su journalism.co.uk, il Guardian ha ritenuto importante investire e ripensare la sua home page.
E lo ha fatto sviluppando sofisticati strumenti, che permettono ai vari redattori di decidere velocemente quali notizie o quali articoli debbano avere maggiore rilevanza.
Il Guardian, come del resto altre testate del Regno Unito, ha potuto beneficiare, grazie al web, dell’allargamento della base di lettori internazionali che sono cresciuti del 20 percento da quando ha ridisegnato la sua home page lo scorso gennaio.
In un mondo dove l’inglese è la terza lingua più parlata dopo il cinese e lo spagnolo, è facile comprendere che il vantaggio l’hanno coloro che sono i diretti discendenti di Shakespeare.

Social media might serve as people’s front page on the internet, but how has it changed the way in which news outlets approach their homepage?

Sorgente: How the Guardian is building a homepage for the social media age | Media news


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