La parola magica è ormai “app”, applicazione.
Qualcosa che puoi avere gratuitamente da provare sul tuo “mobile” per poi pagare se ti soddisfa.
Anche un giornale, un libro si trasforma in “applicazione”.
Ma non erano i blog, i CMS, gli RSS che dovevano erogare informazioni via web?
Come mai assistiamo al nascere di un florilegio di offerte tecnologiche per rendere le versioni cartacee dei giornali in formati digitali?
Se poi non basta il fai da te in casa con i vari softwar_ini flip e flop eccetera, ci pensano i portali che offrono la rivista e il libro impaginati tradizionalmente:
http://www.paperator.com/ (sviluppato in Italia, da diversi anni presente sul mercato)
Per approfondire: Publishing online flip books: useful tool or gimmick?
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