iPad. Scarico un’applicazione o mi sto abbonando?

Scusate ma le mie considerazioni fatte il 16 di giugno sull’iPad vanno riviste e correte.

Continuo a sostenere che 500 o 700 euro per un iPad siano troppi, ma recentemente ho capito perché un editore forse possa trarre vantaggi dalle offerte che il nostro caro Steve Job sta facendo al mondo della carta stampata alla ricerca di nuovi modelli di business.
Non mi riferisco ai libri, argomento che per il momento non voglio affrontare, ma invece voglio puntare un faro sulle riviste.
Penso che abbiate letto tutti la notizia di ieri Newsweek venduto per un dollaro al ricco filantropo Sidney Harman, oppure l’altra notizia un po’ più datata del Newsday, quotidiano di Long Island che si è ritrovato con soli 35 abbonamenti sottoscritti dopo tre mesi dal lancio ufficiale del suo sito a pagamento.
Sono tutti segnali di un mondo che è in crisi e che non sa quale modello di business adottare.
In questo sito ci si chiede come fare a diventare giornalisti quando è il caso di chiedersi come faranno gli editori a sopravvivere.
Inciso a parte vale la pena di ritornare sulle mie riflessioni su Steve e l’iPad.
Allora ricapitoliamo:
a) molti editori americani hanno fatto sapere a Steve che non sono tanto contenti dei sui rapporti con Adobe sulla faccenda Flash, in pratica sulla possibilità di vedere filmati e animazioni swf su iPod e su iPad, che al momento si presenta problematica e incasinata. E chi ha già una bella base di documenti digitali creati con queste tecnologie cosa farà?
b) altri detrattori hanno puntato il dito sul display e su tante altre magagne
c) inoltre come ho avuto già modo di sottolineare, cosa devo fare come editore? Devo comperarmi il kit di sviluppo per crearmi applicazioni ad hoc per l’iPad? Ma siamo matti? Lo voglio gratis!
Nonostante tutto questo, già la settimana scorsa i due più importanti quotidiani nazionali erano pronti con le loro versioni per iPad!
Strana questa velocità!
Metti pure che i PR della Apple abbiano lavorato bene, oppure metti che gli editori abbiano usato vari accrocchi per portare il PDF già bello e pronto dentro un’applicazione iPad … oppure abbiano usato l’annunciato l’iPad-izer della Adobe (ma l’Adobe non doveva essere la nemica agli occhi di Steve) ….
Morale della favola se volete oggi potete abbonarvi al Corriere o alla Repubblica nella versione iPad!
Ho detto “abbonarvi”?
Scusate volevo dire potete “scaricare l’applicazione” da iTune!
Capite la differenza?
Posso aiutarvi invitandovi a leggere le riflessioni fatte da Maria Laura Rodotà sul desiderio di avere un iPad a tutti i costi.
Chi è disposto a spendere cinquecento euro e rotti, è anche disposto a spendere 10, 20, 30, 80 euro per scaricarsi un’applicazione! Cosa me ne faccio di un iPad se non ci scarico dentro qualcosa?
Su questo fronte credo che gli editori abbiano fatto centro!
Il target è medio alto, ha i soldi, e non fa fatica a spenderli!
Non vuole “abbonarsi” (troppo fané) ma “scaricare applicazioni” si!
L’importante è che gli editori ci guadagnino qualcosa senza dissanguarsi.
In fondo in fondo sono loro a fornire i “contenuti” ed è giusto che ci guadagni anche chi ha inventato il contenitore (Steve con iTunes)
Tutto a beneficio del mantenimento dei posti di lavoro!

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