Sei un blogger? Paga l’Inpgi!

Comunicato INPGI
Per leggere il testo sul web: http://www.inpgi.it/?q=node/1506

Il dubbio su che cosa fossero diventati realmente blog c’è sempre stato. Diari (così come sono nati vent’anni fa) o veri e propri giornali? Alcuni blogger svolgono attività giornalistic…

Sorgente: I blog sono come giornali. Lo dice il Tribunale del Lavoro. L’Inpgi ha rilevato 400 blogger inadempienti | Il Times

Ecco il mio commento pubblicato sul Gruppo Giornalisti su Facebook

October 11 at 11:19 am – Innanzitutto va chiarito che il caso scoperto dall’INPGI è relativo a “giornalisti” che facevano attività di blogger o che coordinavano l’attività di bloggers.

L’INPGI non parla di persone comuni che scrivono su un blog, ma parla di “giornalisti”.

Giorgio Levi, consigliere e tesoriere dell’Ordine regionale dei giornalisti del Piemonte, nel riportare la notizia che io qui ho condiviso, conclude con un PS:
“Questo blog che state leggendo è scritto da un giornalista che scrive un diario.”
Il consiglio che ti do è quello di evitare di affermare che i tuoi blog siano da considerare un giornale.
Giorgio Levi nel suo diclaimer afferma: “Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.”

Il caso IMHO è limitato al fatto che l’INPGI vuole i soldi da chi, pur essendo giornalista”, lavora per editori o aziende o enti che non vogliono riconoscere il lavoro di giornalista e lo mascherano come “blogger”.

Gli scenari futuri ipotizzabili possono essere i seguenti:
a) l’ODG farà diventare giornalista pubblicista tutti coloro che dimostrano di essere dei blogger di news. Affinché costoro possano alimentare le casse disastrate dell’INPGI. (L’ODG non è nuovo a questi compromessi, basti pensare al fenomeno dei “falsi pubblicisti“.)
b) L’INPGI confluirà nell’INPS (leggi qui i ragionamenti di Abruzzo). E qualcuno si renderà conto che L’ODG è un’anomalia solo italiana.

Comunque vadano le cose, coloro che hanno la tessera di giornalista e non hanno un lavoro da giornalista, non si illudano di poter ottener un lavoro da giornalista grazie all’aiuto dei carabinieri o delle forze di polizia o dei tribunali.

Siamo il paese con un numero di giornalisti pro capite maggiore di qualsiasi paese al mondo, e aggiungo che editori e imprenditori del business delle news (ormai morto) faranno sempre in modo di aggirare le imposizioni dell’ODG e dell’INPGI.


October 11 at 6:08 pm – Io, dopo aver letto il comunicato dell’INPGI ho capito che l’istituto vuole i soldi da chi è giornalista e si spaccia per solo blogger o da chi, editore, paga i collaboratori come “blogger” quando invece sono giornalisti. Capire perché un giornalista abbia interesse a passare per solo blogger resta arduo, ma per un editore è comprensibile.

Qualcuno ha pensato che l’INPGI voglia equiparare i blogger ai giornalisti, ma a me risulta che al massimo sarà l’ODG ad equiparare o meno i blogger ai giornalisti.

Esistono tante scuole di pensiero sul chi decida chi sia giornalista o meno.
Gli editori? Il pubblico? Le scuole di giornalismo? L’ODG? …. ora aggiungono anche l’INPGI?  In Italia, purtroppo, con mio rammarico, è l’ODG che decide, mentre in altri paesi è lasciato al pubblico decidere.

Così come siamo messi in Italia, il meccanismo crea solo dei disoccupati.

Sempre Giorgio Levi, ha scritto a proposito dei 110.000 iscritti all’ordine. Più della metà dei quali non ha seguito i corsi di formazione continuativa e pertanto in vista della scadenza del triennio l’ODG ha posto una domanda al Ministero della Giustizia: cosa devo fare? Devo sanzionarli e come? Devo radiarli? Il Ministero ha risposto che ha già troppe gatte da pelare e quindi dovete arrangiarvi.

110.000 iscritti moltiplicati per 100 euro fanno 11 milioni di euro, se vengono a mancare 60.000 iscritti mancheranno 6 milioni di euro. Cosa ne dite?

O mettiamo delle multe a chi vuole rimanere nella consorteria e non vuole ritornare sui banchi di scuola, oppure troviamo altri giornalisti!

Che ne dite dei blogger? Magari se gli proponiamo di entrare nel club aderiscono!

Potranno entrare nei musei aggratis, sconti e regali, “avranno una barca di amici” … last but not least pagheranno l’INPGI.


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